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"Nel XX secolo s'è verificato un radicale mutamento della produzione d'arte, a causa di una frantumazione del linguaggio (ma forse sarebbe più giusto dire dei linguaggi). Ciò è avvenuto certo per la mutazione dei tempi, per cui la funzione dell'artista è divenuta sempre meno organica alla società fino a raggiungere una radicalizzazione dell'individualizzazione del fare arte, che ha fatto sì che ciascun artista è divenuto il committente di se stesso. Ciò fa comprendere perché anche le tendenze si sono moltiplicate, spesso contrapponendosi e talvolta sovrapponendosi. Se dal 1905 con il Fauvismo e l'Espressionismo s'è avviata la frantumazione dei linguaggi delle cosiddette avanguardie storiche, proseguendo con nel 1908 il Cubismo, nel 1909 con il Futurismo, nel 1910 con l'Astrattismo e la Metafisica, nel 1916, durante la Grande Guerra, con il Dadaismo e nel 1921 con il Surrealismo, negli anni successivi essa non s'è più fermata, procedendo a ritmi incredibili dal secondo dopoguerra. L'arte di oggi è figlia di questa girandola di tendenze, delle quali talora recupera qualche aspetto, dato che, come non mi stancherò mai di ricordare, l'arte nasce dall'arte, e naturalmente i tempi contribuiscono a offrire i riferimenti sia attuali che passati."